Questo post e disponibile anche in: Inglese Francese Spagnolo Greco Turco

Inserimento e gestione di leguminose autoriseminanti nel sistema foraggero

Nome Soluzione:Inserimento e gestione di leguminose autoriseminanti nel sistema foraggero

Obiettivo: estendere la stagione di pascolamento; aumentare la qualità del pascolo; diminuire il costo di produzione, migliorare l’autosufficienza aziendale e la sua sostenibilità economica;

Descrizione:

Le specie autoriseminanti sono specie annue che si rigenerano naturalmente da una riserva di seme che hanno prodotto nella stagione precedente, non hanno, perciò, bisogno di essere riseminate tutti gli anni Producono una banca di seme costituita per una certa percentuale da semi “duri”, non prontamente germinabili ma caratterizzati da una germinabilità differita negli anni il cui accumulo nel suolo consente la costituzione di una banca di seme persistente. Questo è importante per la loro rigenerazione dopo una o più coltivazioni. La rottura della durezza avviene durante l’estate e inizio dell’autunno ed è un processo che dipende dalla temperatura. Il tasso di rottura della durezza interessa una quota del seme prodotto, in percentuale differente a seconda delle specie e delle varietà utilizzate. I residui della coltura posso interferire sul processo, rallentandolo. Tra le leguminose, l’autorisemina della specie varia nella proporzione di semi duri che rimangono dormienti nell’inverno successivo alla semina. Quando l’incidenza dei semi duri è alta, la coltura autoriseminante può essere inclusa in rotazioni con coltivazioni annue (i.e. cereali). Il trifoglio sotterraneo (Trifolium subterraneumL.) e la medica polimorfa (Medicago polymorpha L.) sono leguminose molto comuni nell’ambiente mediterraneo, ben adatte al pascolamento, e, quando gestite in maniera appropriata, persistono per diversi anni. Il trifoglio sotterraneo non è adatto alle rotazioni con le colture annue a causa della bassa percentuale di semi duri al contrario di altre specie quali per esempio biserrula (Biserrula pelecinusL.), serradella gialla (Ornithopus compressus L.)e le mediche annuali (specie Medicago) che sono, invece molto adatte per questo tipo di rotazione..

Argomento: Nutrizione/Gestione

Produzione: Latte / Carne

Categoria animali: pecore / rimonta / agnelli

Problema / bisogno: colture foraggere (mais, sorgo, cavolo, colza, barbabietola, etc)

Livello della soluzione: Pratica

Nazione: Italia

 

 

 

 

 

Modalità di applicazione:

La scelta della specie da inserire nel sistema foraggero dipende principalmente dal suolo (pH e struttura) e dal clima, ma anche dall’organizzazione del sistema foraggero e dalla sua gestione. Il primo pascolamento avviene generalmente non prima di 100 – 120 giorni dalla semina. Nell’anno di rigenerazione, il pascolamento può iniziare anche dopo soli 50 giorni dall’inizio della stagione piovosa. Durante il primo anno la gestione con il pascolamento deve essere molto attenta e focalizzata alla costituzione di una buona banca del seme. In particolare durante la fioritura il pascolamento deve essere effettuato con carichi animale bassi o deve essere interrotto del tutto, per consentire alla coltura di massimizzare la produzione di seme. Durante l’estate, la presenza di stoppie può rappresentare un ostacolo al processo di rottura della durezza. In particolare a carico dei semi duri in quanto lo strato di residui copre i legumi e attutisce gli effetti dell’escursione termica tra il giorno e la notte, tipiche della fine dell’estate, che agiscono sul tegumento del seme rendendolo permeabile. La gestione delle stoppie è legata alla dimensione dei semi e alla quantità di residuo. Per favorire il consumo delle stoppie, le leguminose con semi molto piccoli (es. Tr. michelianum) possono essere pascolate durante l’estate. I semi piccoli, infatti, quando ingeriti, passano indigeriti nel tratto intestinale e vengono traseminati dagli animali stessi attraverso le feci. Quando i semi sono più grandi, come nel caso delle mediche, gli animali che pascolano selezionano i legumi digerendone i semi con conseguente depauperamento della banca del seme. In questo caso, quindi, il suggerimento è quello di rimuovere meccanicamente le stoppie già da metà Agosto.

Benefici previsti:

l’inserimento di specie autoriseminanti, scelte in funzioni delle condizioni pedo-climatiche dell’area di coltivazione, consentono un allungamento della stagione di pascolamento migliorando la qualità e quantità dell’erba offerta e diminuendo i costi di coltivazione. La diminuzione degli interventi meccanici previene l’erosione e a perdita di suolo.

Prerequisiti e/o limiti:

lavorazione superficiale del terreno, controllo tempestivo delle erbe infestanti.

Questo post e disponibile anche in: Inglese Francese Spagnolo Greco Turco