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Inserimento e gestione della cicoria (Cichorium intybus L.) nel sistema foraggero

Soluzione:Inserimento e gestione della cicoria (Cichorium intybus L.) nel sistema foraggero

Obiettivo: estendere la stagione di pascolamento; aumentare la qualità del foraggio offerto; diminuire il costo di produzione; migliorare l’autosufficienza aziendale e la sua sostenibilità economica;

Descrizione:

La cicoria è una specie perenne a foglia larga. Ha una profonda radice fittonante che ne favorisce la persistenza e, se gestita razionalmente, può fornire un buon pascolo per diversi anni. Le sue rese sono ottimali su suoli con pH 5.5 – 6.0 ma vegeta bene anche in suoli con reazione più alcalina, con pH fino a 7,5 – 8. Generalmente, durante l’inverno ha un portamento prostrato e non è in attiva crescita; come le temperature crescono, in primavera, differenzia foglie più larghe ed erette. Nei climi temperati, caratterizzati da estate piovose, la cicoria ha buoni ritmi di accrescimento sin dall’inizio della primavera fino al tardo autunno. In inverno, invece, a causa delle basse temperature, i ritmi di accrescimento sono molto rallentati fino a bloccarsi del tutto con temperature del suolo inferiori a 9°C. In ambiente mediterraneo la cicoria è produttiva dall’inizio della stagione delle piogge fino a giugno, o luglio se coltivata in terreni profondi e freschi. La stasi invernale è rilevabile per un breve periodo tra gennaio e febbraio. Quando coltivata in irriguo, la coltura continua a crescere attivamente anche durante tutta l’estate. La cicoria non è una leguminosa e quindi necessita di un piano di concimazione che tenga conto della dotazione del suolo in macroelementi e che apporti l’azoto necessario a sostenere il grande sviluppo fogliare, tipico di questa pianta. Si possono distinguere molte sottospecie di cicoria, alcune destinate al consumo umano, che si differenziano principalmente per la persistenza: la cicoria perenne, che dura più di 3 anni e cicoria bienne che ha una persistenza di 1 – 2 anni. . Durante tutta la sua stagione vegetative la cicoria offre un foraggio di qualità, ben bilanciato per quanto riguarda l’apporto di proteine, energia e minerali, mentre risulta povero di fibra.

Argomento: Nutrizione e Gestione

Produzione: Latte / Carne

Categoria animali: pecore / rimonta / agnelli

Problema/necessità: colture foraggere (mais, sorgo, cavolo, colza, barbabietola, etc)

Livello della soluzione: Pratica

Nazione: Italia

 

 

 

 

 

 

Modalità di applicazione:

Non seminare la cicoria in terreni pesanti soggetti a ristagno idrico, la coltivazione risente di condizioni di eccessiva umidità soprattutto se protratte per lungo tempo. La concimazione deve prevedere la distribuzione dell’azoto, somministrato in due occasioni, alla semina e all’uscita del periodo di stasi invernale. Ci sono poche opzioni per la lotta alle infestanti, per cui prima della semina può essere vantaggioso eliminarle con una falsa partenza o con un intervento di diserbo in pre-emergenza. La stagione di semina è flessibile, la cicoria può essere seminata in autunno/inizio inverno, consigliata in ambiente mediterraneo asciutto, o in primavera, nei climi temperati o in condizioni irrigue. La migliore gestione del pascolamento è a rotazione con periodi di ricrescita indisturbata tra un pascolamento e il successivo di almeno 2 – 3 settimane. Si suggerisce di non pascolare troppo a fondo, al di sotto di 5 cm di altezza, per non compromettere il colletto della pianta e favorire un ricaccio pronto e abbondante. La qualità della foraggiera è legata alla presenza di foglie, molto appetite dagli animali, e al rapporto tra foglie e scapo fiorale a favore delle prime.

In molti casi è raccomandabile seminare la cicoria in miscuglio con una altra leguminosa per l’apporto di azoto e come altra fonte di foraggio di qualità (medica sativa, trifoglio bianco, trifoglio pratense). Prima di scegliere la specie da seminare in miscuglio è bene verificare la compatibilità della seconda specie con il pH del suolo in coltivazione.

Poiché il foraggio offerto dal pascolamento di un campo di cicoria è povero di fibra si consiglia di aggiungere fibra alla razione, così da diminuire la velocità di transito dell’alimento e aumentare l’efficienza della fermentazione ruminale.

Benefici previsti:

produzione di foraggio di alta qualità, ampia adattabilità a diverse condizioni pedo-climatiche con stagione di semina che può essere autunnale o primaverile. Può essere seminata come componente di miscuglio per cotiche perenni; grande persistenza e resistenza a condizioni di siccità grazie al sistema radicale fittonante, profondo e a condizioni di pH acide o alcaline

 

 

Analisi costi-benefici

Si prevede che l’inclusione della cicoria sia redditizia per la maggior parte degli allevamenti ovini poiché consente una distribuzione più omogenea della disponibilità di foraggio tra le due stagioni e riduce i costi rispetto alle graminacee annuali. Da verificare la redditività in allevamenti da carne e/o climi diversi da quello mediterraneo. 

 

Analisi della sostenibilità

L’uso della cicoria dovrebbe avere un impatto ambientale globale leggermente positivo poichè gli effetti positivi sull’efficienza del pascolo e sull’autosufficienza alimentare compensano il costo più elevato dell’acquisto di sementi ed erbicidi. L’inclusione della cicoria dovrebbe migliorare il benessere degli animali grazie al suo contenuto di composti bioattivi che esercitano un effetto antielmetico nel bestiame. 

Prerequisiti e/o limiti:

Semina: suolo con pH>5,0; coltivazione leggera, tempestiva lotta alle infestanti. Stagione di semina in autunno in ambiente Mediterraneo e in primavera in ambiente temperato.

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